Slip: storia del capo intimo più utilizzato

Slip storia

Le mutande o slip sono capi di biancheria intima, indossati sia da uomini e donne, che coprono la parte del corpo che va dalla vita fino all’inguine. Questi indumenti rappresentano dei validi alleati per la nostra salute fisica, fondamentali per garantire una corretta igiene intima, essenziali per rendere unico ogni genere di outfit. Gli slip hanno una storia da raccontare, caratterizzata da eventi passati che bisogna conoscere.

Gli slip e l’Antico Egitto

Le mutande hanno una storia antichissima, adoperate fin nell’Antico Egitto, tanto è vero che nella tomba di Tutankhamon sono stati ritrovati degli elegantissimi slip realizzati con materiali preziosi con cui si usava decorare i Faraoni. Già ai quei tempi, gli Egiziani avevano intuito quanto fosse importante tutelare le parti intime ed è proprio in quel periodo che nacquero le primissime mutande. Naturalmente, la loro forma era molto diversa da quella odierna, somigliavano per lo più a delle sottovesti da indossare sotto le tuniche.

Storia dell’intimo: quando è nata la vera mutanda?

La storia dell’intimo è ricca di sfaccettature ed il personaggio storico che si interessò a rinnovare il mondo della lingerie fu Caterina ‘de Medici, moglie di re Enrico II di Francia, regina ammirata e acclamata dal popolo anche per il suo carattere libertino. Questa donna aveva inventato nel ‘500 un nuovo modo di cavalcare: il piede sinistro veniva ben ancorato alla staffa, mentre la gamba destra si poggiava sull’arcione della sella.

Trattandosi di una cavalcata decisamente innovativa per l’epoca, rischiava di mostrare molto di più di quanto fosse concesso all’epoca. Per questo motivo si rese necessario inventare un tipo di indumento stretto al corpo che consentisse alla donna di muoversi agilmente in groppa dell’animale. Così nacque la prima mutanda, più simile a quelle che conosciamo oggi. Sebbene fu un successo tra la nobiltà francese, ben presto quella creazione venne giudicata blasfema dalla religione e fu quindi bandita. Si dovette attendere fino al ‘700 per veder tornare di moda le mutande, indossate al di sotto della crinoline, ovvero strutture rigide, simili a delle gabbie che sostenevano le gonne femminili rendendole più gonfie.

L’evoluzione degli slip fino ai giorni nostri

Nel Dopoguerra, le mutande erano capi d’abbigliamento che non tutte le ragazze potevano permettersi. Nelle discoteche, specialmente quelle parigine, avveniva una sorta di scambio di mutande tra ragazze, commercializzato dagli stessi locali in cui si andava a ballare. Negli anni ’60 e ’70, gli slip diventarono un vero e proprio oggetto del desiderio, entrando nelle grazie dei più grandi stilisti, ottenendo l’attenzione che meritano.

Col passare degli anni, si è assistito ad una riduzione delle dimensioni degli slip e pare che negli anni ’80 siano comparsi i primi tanga in Brasile. Negli anni ’90 nacquero i boxer maschili, il cui nome si ispirava alla brache dei pugili. Sempre in quel periodo vennero inventati in Giappone delle mutande da mangiare e altre da annusare fino ad arrivare al 2009, anno in cui nacque a Bruxelles il primo museo della mutanda, gestito dal controverso artista belga Jan Bucquoy che raccolse una dozzina di slip appartenenti a personaggi belgi di rilievo.